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Un salto dal 2018 al 2022.

Tanto.

È successo tutto in mezzo.

Una cosa è accaduta da poco e mi fa sentire quel bisogno di scrivere tutto quello che esonda dal cuore.

Ci sarà poi tempo per riempire quell’immenso gap 2018-2022.

La mia mami

…mica semplice essere madri e tantomeno figlie.

Io e mamma, una storia che parte 44 anni fa. Il 13 ottobre 1974 alle 17 mamma mi partoriva alla Clinica Salus con un cesareo d’urgenza. Nascevo di 8 mesi. Forse ti ho colta impreparata mami. Forse non ero pronta a essere grande nel mondo reale. Troppi harmony nelle tue letture, avevi il tuo principe azzurro e il tuo batuffolo rosa, eppur qualcosa non tornava. Papà lavorava e pareva non curarsi di te ed il batuffolo rosa piangeva a squarciagola dì e notte. Probabilmente eri spersa, cercavi conforto in tua mamma, ma la nonna Gina doveva curare il nonno Giorgio che a breve l’avrebbe lasciata. E così la tua casa che assomigliava davvero ad un castello è diventata la tua prigione.

Io sono cresciuta con papà, non abbiamo trovato il nostro canale di comunicazione, e più io e papà ci capivamo più tu ci allontanavi. Abbiamo cercato mille volte di accoglierti nel nostro girotondo, forse lo facevamo con i modi sbagliati, più provavamo e più ti allontanavi.

Le vite a volte vanno così ma si diventa grandi lo stesso, ci si barrica per non soffrire, ma quelle barricate diventano dei muri di Berlino.

Ed è andata che anche il nostro muro di Berlino è stato abbattuto. Era febbraio, erano giorni che non stavi bene: neurologi/geriatri/tac/cadute e allucinazioni. Il 22 febbraio 2018 il patatrac. Disfagia, papà per miracolo se ne accorge, 118 subito, la volata Candiolo-MariaVittoria e qui rinizia la nostra storia.

Mamma sei malata, tanto malata. Hai una demenza invalidante. Sei tu ad esser diventata il mio batuffolo rosa e io ho finalmente ricevuto la tua redenzione, in quelle parole stentate mi dici che mi vuoi bene, che non sapevi che anche io te ne volessi. Ci abbracciamo e baciamo come mai abbiamo fatto, ti accarezzo la testa, ti stringo al petto e verso calde lacrime. Non cammini più, mangi imboccata, a volte sono tua mamma, a volte tua zia e altre volte tua cognata, ma ci sono anche le volte che sono tua figlia, e allora mi sciolgo.

Vorrei che tu sapessi il bene che ti vuole papà. Il sogno di ogni donna. Lotta da solo contro ogni regola ed ogni logica per tenerti accanto a sè, tu borbotti sempre qualcosa su di lui, ma la notte lo invochi, lui lo sa. Vi hanno separato di letto perché tu hai bisogno di un letto speciale, ma papà ti ha voluto comunque accanto a sè perché lui non rinuncia a tenerti la mano di notte, papà ti ama, ti prego mamma, accorgitene, ti ama dal profondo

Chissà come mai doveva arrivare la malattia per chiudere i cerchi, per riavvicinare i cuori, per esplicitare l’amore che non abbiamo saputo dire in questi anni.

Il tuo corpo non risponde e la tua mente è confusa, ma tu ci sei, e nella follia di questa malattia ci sta regalando l’unione che mai eravamo riusciti ad avere.

Cosa ci riserva il domani non lo sappiamo, spero di non trovarti troppo confusa o agitata, ma comunque ti trovi sei la mia mami.

Cara Giulia…

 

Cara Giulia, VDB G
Ed eccole, le tue prime VdB sono andate.
Le abbiamo attese ma nemmeno con troppa trepidazione. Una mamma stravolta dal vortice lavoro-nonna. Una mamma e un papà che traballano perché sono mesi e mesi che cercano il loro punto di equilibrio come coppia ma trovano solo la genitorialità ad unirli, complice il grosso cambiamento avvenuto in tua mamma che ha smesso di essere la trascinatrice sorridente irriverente delle chiusure altrui per chiudersi nella sua sopravvivenza, ha dovuto ridurre le priorità a pochissime cose perché il resto intorno è deserto e le priorità includono te e le tue sorelle, i miei genitori con la loro infinita carrellata di casini, il lavoro e tuo papà, che però in questa lista è ultimo e non sta nelle sue corde prendere la situazione in mano e ribaltarla, accogliermi invece di pretendere, ne usciremo forse un giorno? io ci voglio credere!

Sei partita credendo di andare “nel paese dei balocchi”, un sorriso infinito, una gioia che trapelava da ogni poro, ti sei lanciata verso le tue amiche, a stento mamma, papà e le sisters, che sarebbero rimasti a sfangarsela nella bollente Torino, sono riusciti a salutarti, eri troppo presa dalla gioia della tua nuova avventura. Mamma sapeva che non è tutto oro quel che luccica, che gioia e tristezza viaggiano a braccetto, che ti saresti divertita alla follia, ma la nostalgia del nido che da 9 anni ti culla sarebbe arrivata. Eri magnifica e sorridente, sarebbe stato un delitto anticiparti tutto questo, vai, ‘buona caccia sorellina’, vivi le tue VdB e per la prima volta avrai modo di misurarti con le tue forze e le tue debolezze da sola. Crescerai.

Una settimana di blackout, questi erano i patti: rispettati. Sole? Pioggia? Lacrime? Sorrisi? Boh! Numero dei vecchi lupi sotto mano mai pigiata cornetta verde.

Mamma travolta da un concorso, le sisters al solito trasbordate tra i 4 nonni e intanto sempre questa nonna “con la malattia un po’ matta”, il tuo papà un po’ più presente perché i pazienti, se Dio vuole, iniziano ad andare in vacanza. Il venerdì è il sabato è tornata la calma. Io mi son dedicata alle sisters, ho cercato di far fare a Cecilia la sorella grande, accontentarla, ascoltarla davvero, ho contenuto i vizi di Elena che spesso le diamo “purché taccia e ci lasci fare”. Ho fatto la mamma mamma. Cecilia si dichiarava felice della lontananza, è vero, giocare con Elena non è come giocare con Giulia, ma poter finalmente scegliere senza l’imponenza della sorella maggiore alle spalle è tanta roba. Ho avuto modo di chiedermi che Giulia avrei riportati a casa domenica e temevo arrivassi piena di spocchia della grande che “io ho fatto e voi no”.
Domenica mattina la partenza. Sisters assonnate, papà infastidito “con sta mania degli scout”, io che fremevo. Son stata lupetta, son stata vecchio lupo e oggi sono genitore di una lupetta. Tre prospettive. Mi hai accolta con un sorriso e un “tutto bene” e poi sei corsa tra le braccia delle tue sorelle e ti ho persa. Un girotondo di Pol-line che piazzava gli occhi a cuore a chiunque vi abbia visto. Nel frattempo io ho chiacchierato con i vecchi lupi con cui abbiamo un bel feeling, i loro genitori furono i miei vecchi lupi. Le informazioni poche e chiare. Giulia bimba timida e riservata ma se cogli come sbloccarla un ruscello di stupore scintillante, presente sul pezzo sempre, da il massimo in ogni attività proposta nonostante la stanchezza e chissà che altro, sta ad ogni regola, visceralmente attaccata alla mamma (“wow”) ma allo stesso tempo emancipata. Ti han trovata in lacrime due notti perché eri insonne (pari alla mamma), tutte le sorelline in camerata dormivano e lo sconforto  ti ha colta, nessuna Cecilia accanto e nessuna mamma da cui andarsi ad intrufolare, ti sei messa nelle braccia di Akela e hai fatto nanna. Non sei una bimba forte forte ma estremamente ellllastica, resiliente. forse è più bello esser reilienti che forti. Mamma=Giulia. Hai un’amica del cuore, Valentina. Forte e determinata secondogenita. Miglior amica dai tempi dell’asilo e ritrovata per caso in branco, e quando il gioco si faceva duro, tu Giulia con dolcezza fai trascinare da lei, amicizia è anche questo. Brava Giulia. I vecchi lupi tutti han detto di esser usciti da queste VdB innamorati di te (e altri, ovviamente), sei una cucciola, sei bella come il sole, disciplinata, sorridente, fragile in due notti ma per il resto non ha mai fatto trasparire alcunché, come non innamorarsi di te? io lo sono da 9 anni.

Sei tornata a casa senza spocchia ma amorevole e dolce. Hai portato in casa una ventata di dolcezza che noi nelle brutture di quest’anno avevamo perso di vista. Mi hai commossa alle lacrime quando di tua sponte ieri aiutavi a sparecchiare a tavola, quando hai voluto insegnare, con un calma mai vista alle sisters delle cose imparate alle VdB “ma non troppo altrimenti non vi divertite alle vostre VdB se sapete già tutto”.
Mi hai raccontato tutto con entusiasmo, mi hai detto che non hai mai sentito la mancanza di casa, ma con due domande ad hoc hai raccontato ciò che i vecchi lupi mi han detto.
Mille racconti di sorellanza con le sorelline, la volta che hai aiutato Bianca e quella in cui ti ha aiutata Pucci. Mai uno screzio, hai dichiarato e i vecchi lupi confermano, solidarietà e tolleranza. Lo scoutismo ancora può, evvivailcielo, almeno qui le mie aspettative non sono state tradite, anzi. La scuola ci ha bastonati Giulia, lo scoutismo si sta rivelando la scuola di vita che sapevo essere, ma i vecchi lupi di oggi sono anche migliori di come eravamo noi, hanno acquisito dolcezza mantenendo il rigore, e la dolcezza non guasta mai. Finalmente scuola di vita. Finalmente degli adulti che non sono mamma e papà o i nonni che si prendono a cuore la tua educazione nello stile che piace a noi. Finalmente degli educatori che guardano al singolo, ti osservano Giulia, e sfruttano le sue ricchezze per colmare le sue debolezze.

L’impegno, la sfida con se stessi e tu Giulia e tutte le sorelline e fratellini e soprattutto i vecchi lupi avete vinto tutti, e io inneggio al miracolo.
Siamo cresciuti tutti in questa settimana. A noi la capacità di mantenere questo stile.

La S. Messa di ieri detta da Padre Giovanni che ne ha dette chissà quante a me quando ero scout anche io (ho smesso 24 anni fa) ovviamente a cielo aperto e con l’altare fatto con gli zaini è stata divina davvero e mi riconcilia con Dio. E tutto ha un senso.

Ieri io e papà parlando di te, delle VdB, di voi 3mende abbiamo capito una cosa, una sorta di illuminazione. Accade spesso che quando giriamo per strada con voi tre tutti si fermano a guardarvi,, siete bionde e belline, ma non basta, siete calme complici ed affiatate. Anche io mi giro a guardare le coppie affiatate e complici. È lì che vogliamo puntare con papà, punto la meta e parto cercando di trascinare papà.

Sorellina, congratulazioni. Sei stata davvero tosta. Mamma (e papà) fiera di te!

Le prime VdB di Figlia1

Cara piccola Giulia,

questa settimana, per mamma non è facile. Sei al campo scout. Anzi, alle Vdb. Sei parità felice solare e piena di aspettative come sognavo che fosse. Quel che non sai è che è fisiologico che in qualche momento della tua giornata sarai triste. Ti coglierà impreparata? Sappi che a tratti triste lo sono stata anche io quando ero lupetta come te e ora lo sarò a casa insieme a te. Ma sarà la gioia lo spirito prevalente. Se tu gioisci io gioisco con te.

Mi costa vederti partite, ma queso sacrificio è necessario, utile e importante. Sono quei momenti in cui mamma preferisce soffrire un po’ per il tuo bene.

Attraverso lo scoutismo capirai tante cose. Capirai che gli uomini sono tutti uguali. Anzi di più: capirai che si può e si deve essere amici di tutti, indipendentemente dal colore della pelle, dalla religione, dall’orientamento sessuale.

Sperimenterai cos’è l’onore. Stare una settimana in “solitudine” ti aiuterà a dare il giusto peso alle cose e alle persone. Avrai occasione di guardarti dentro e capirai che l’onore, grazie alla PAROLA D’ONORE, ti renderà una donna libera e felice.

Imparerai a superare i tuoi limiti, a non lasciare nessuno dietro di te. Stringerai le mani all’amico e anche al nemico, nel momento del bisogno.

Respirerai la fede, quella fede che ti porterà a guardare il creato, le stelle, gli uomini con occhi pieni d’amore. Quella fede che tu stessa, più di qualche volta, hai già saggiato nelle tue preghiere solitarie in cui invochi salvezza per la nonna anche se sai che salvezza non c’è ma, sai che Gesù ti vuole bene e forse ti ascolterà.

Vedrai con i tuoi occhi che ciò che si condivide, poi, si moltiplica

Anche se sei piccola farai esperienza di servizio. Vedrai che apparecchiare la tavola e lavare i piatti, pulire i bagni e preparare una scenetta per intrattenere gli altri, se fatto con lo spirito giusto, diventerà uno stile di vita. E questo ti tornerà utile sempre.

Giocherai tanto in questi giorni e vivrai la dimensione del branco. Del tuo branco. E avrai bene a mente che un bravo lupo, è tale, perché osserva la Legge.

Per imparare tutte queste cose ci vuole tempo, fatica, dolore e tanta voglia di essere una donna migliore per vivere una vita piena. Una vita che attraverso questi valori ti farà soffrire di più, ma nel silenzio della tua vita scout, grazie a tutto questo, cercheremo di lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato. E questo è decisamente una grazia! E di VdB in VdB, di campo in campo, di route in route diventerai donna.

Ti voglio bene all’infinito

Mamma

P.s.

Salutami i tuoi Vecchi Lupi e, se puoi, baciali per me. Alla partenza li guardavo e ho provato un’immensa gioia: avrebbero potuto dedicare questi 7 giorni ad una vacanza al mare e, invece, sono con voi lupetti. Lo facevo anche io e mi dava gioia farlo. So cosa provano.

Vorrei essere con voi, e invece no, Giulia GO, è il tuo momento.

Buona caccia sorellina mi manchi all’infinito

Figlia oltre che madre

Di una madre oggi 77 ma che di anni ne dimostra 87, forse 90. Ha giocato con la sua salute tutta la vita e da qualche anno il conto è arrivato, salatissimo e insanabile. Mi faceva rabbia, tanta, oggi non può che farmi tenerezza e compassione. La vita purtroppo non perdona. Sono sibillina, non posso non esserlo. È sempre difficile spingere la propria madre sulla sedia a rotelle.

in cammino verso i 2 anni

Difficile per una figlia unica riuscire a capire quanto si debba esaltare le singole personalità e quanto puntare sulle eguaglianza tra sorelle.

Cerco di non farlo, ma non riesco, il confronto è continuo.

Giulia è diversa da Cecilia ed Elena, mi assomiglia molto, anche caratterialmente siamo sovrapponibili al 100% nel bene e nel male. Giulia è il primo amore, Giulia è prevedibile, Giulia e lo scontro più duro, il repositorio di tutte le mie aspettative, lo specchio della mia anima e delle mie debolezze. Lei sola e mio papà sanno leggermi nell’animo e darsi quando sono alle stremo, lei con un abbraccio si pone al mio livello quando io sono debole, è in grado di darmi un abbraccio che vuole essere consolatorio, lei quel minuscolo essere che non pesava 2,5kg e sembrava di spezzarla quando la si prendeva in braccio che oggi a soli 8 anni sa prendere in braccio me.
Cecilia, la gemella di Giulia. Svantaggiata perchè crescono come gemelle ma lei è più piccina e quindi fa sempre “qualcosa di meno importante di Giulia”; avvantaggiata dal vivere con una marcia in più che le viene data dalla sorella più grande. Esserino impenetrabile. Poco pronta a lottare a parole ma una vera guerriera nei fatti. Per me completamente imprevedibile, passa da una completa autonomia nei miei confronti a riuscire a dormire solo se avvolta nel mio stesso lenzuolo sdraiata sopra di me. Una strada spianata dalla sorella maggiore ma tormentata dalle saccenterie della sorella maggiore. Un fisico in cui non mi riconosco ma che amo.
Elenini. Piccola. Obbligatoriamente viziata perché se qualcuno si arrabbia con lei trova sempre qualcuno che la difende. Ha dei genitori più anziani, meno combattivi sulle loro prese di posizione. Un musetto sempre imbronciato, da quando è nata, ma quando esplode in un sorriso è magia. Lei non sa di essere l’ultima, ma noi si, e godiamo di ogni suo respiro, la gusto tutta in ogni istante. Si annoia coi coetanei perché abituata a giocare con i bimbi delle elementari. Chi sarai tu piccola mia? Lo scopriamo giorno per giorno…Snapseed.jpg

Mamma malata di mammità 

 la mia Elenini ha 1 anno compiuto, ma io non riesco a smontarle la culla (smesso di usarla a settembre). Ho iniziato a smontarla un giorno ma ho visto quell’angolo vuoto….complici le bimbe che sanno sempre dove colpire “mamma dai teniamola, magari arriva un’altra sorella”. No tesore, basta figli, davvero non si può….ma non sono pronta a togliere la culla da accanto al mio letto….

P.S.

Io ci passo sempre lontano dal Rep psichiatria…se mi pinzano una volta non mi fanno uscire più 

1 anno e 1 giorno di Elenini u


L’anno più intenso e difficile di sempre.

Tre figlie non è 2+1 ma per una irragionevole regola matematica è 2 ^3. I bisogni di ciascuna si moltiplicano, tu assecondi tutti in modo convulso, non hai tempo di respirare, figurarsi di mangiare o ancor più di pensare. Di te resta solo una continua corsa contro il tempo e quella maledetta sensazione che ti stia sfuggendo il meglio tra le dita. 


Ma ora basta. Ho una meraviglia che mi passa sotto gli occhi e per le mani ogni giorno e voglio goderla tutta. 

Aiutati che il ciel ti aiuta!

Le mie tre


10mesi di Elenini, i più duri di sempre. Mettici che sono negli anta ed Elenini non ha nemmeno 1 anno, mettici che Elenini va ad aggiungersi a due sorelle in età scolare con le fatiche del caso, mettici un lavoro full time ad alta tensione e mettici infine che da 6 mesi tre mie vertebre han fatto crack e questo un po’ la vita me l’ha cambiata ma molto di più ha cambiato il mio modo di vedere la vita.


Due figlie erano poche e tre sono tante. Ma dove sta la forza? Sta nel fatto che non hai più due ragioni di vita ma tre, che loro si sentono sorelle da sempre. Giulia ha accolto Elenini con una consapevolezza ed una dolcezza che nemmeno mamma e papà riuscivano ad avere, per Cecilia è stata più difficile, a 4 anni forse non si è ancora così pronte a lasciare il ruolo di “piccola di casa”, o forse non si è pronte mai, ma anche lei ha imparato a vivere la forza del trittico sorelle man mano che Elenini cresceva. E ora loro sono le sorelle. Sono una forza, sono la maggioranza. 


Io le guardo e non ci crederò mai che siano arrivate dalla mia pancia, ho il mio corpicino quasi solo più mio e queste tre meraviglie tanto uguali ma così diverse che no, non ci credo, e se vado a cercare i braccialetti nascita, beh, ho solo banalmente rimosso perché ho solo e a stento il tempo di gustarmi l’oggi.

6 mesi di Elena


Auguri alla mia tesorina.

Quelli della pancia sono stati 8 mesi ultra mega fantastici al di sopra di tutto nonostante i mille incidenti di percorso io ricordo solo la gioia del pancione, la dolcezza dei calcetti, il senso di potenza del dolore delle contrazioni finalmente giuste e la magia del sentirla sguisciare tra le gambe. E poi quel pianto … Elena davvero davvero, cioè il grande sogno era realtà, appoggiato sulla mia pancia e questa volta pochi cavoli …. me la son tenuta stretta da subito.

Poi il bello della degenza io e lei, lei ed io anche se avevo G&C a casa malate e nessuno che potesse portarmi i ricambi puliti. Ma fortunatamente riuscivo a guardare lontano. 

E poi a casa.

La famiglia finalmente. La famiglia che avevo a lungo sognato. 

Gli inizi. Mai avrei creduto potesse essere così dura non dormire, non aver tregua non non non ma una cosa la dicevo già prima di aver Elena … per quanto dura possa essere cosa sarà? 1 mese? 3 mesi? 6 mesi? E cosa sono nel bilancio di una vita? Niente di niente di niente. È stata dura? Forse si, ma tanto non me lo ricordo e comunque è passato. Quanto è stato il periodo duro? Non riesco a ricordarmelo. 

Ora ho Elena -Diletta doveva essere Diletta, non mi rassegnerò mai- e mezzo anno è già passato … e insomma mi sembra di aver raggiunto un grande traguardo quando invece la strada davanti a noi è ancora tutta da percorrere.

Mai scommessa nella vita è stata più azzeccata di quella di essere madre e madre per una terza volta. 

Generosa la vita con noi 💖.